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Il Training Autogeno

Immagine del redattore: Alessandra CelentanoAlessandra Celentano

Il termine stress viene utilizzato sempre più spesso dalle persone per connotare i momenti di affaticamento fisico e psicologico. Ma cos'è lo stress e come mai è così importante non sottovalutare e non abituarsi ad eventi strssanti. Come il Training Autogeno può aiutarci?


Lo stress è una risposta psicofica ad eventi e a compiti di natura cognitiva, emotiva e sociale che la persona ritiene e reputa eccessivi. Le persone possono essere sottoposte a stress cronico, quindi ad eventi ritenuti stressanti che si ripetono e perdurano nel tempo e stress acuto, quando lo stimolo si verifica una volta sola e ha una durata limitata. Si definisce, infine, ‘stress cronico intermittente’ un quadro di attivazione da stress che si presenta ad intervalli regolari, con una durata limitata e un buon livello di prevedibilità.


In molti casi gli stressor, eventi stressanti, sono nocivi e possono portare ad un abbassamento delle difese immunitarie – si parla quindi di distress. In altri casi, invece, gli stressor sono benefici, poiché favoriscono una maggior vitalità dell’organismo – si utilizza in questo caso l’espressione eustress.

É facile che le persone si preoccupino dello stress subito quando questo si accompagna ad una situazione di disagio fisico, caratterizzato da tutta una serie di sintomi a carico dei vari organi o apparati, come cefalea, vertigini, sensazioni di mancamento, rigidità muscolare, tremori, tachicardia, dispnea, sudorazione, secchezza delle fauci, disturbi urinari, disturbi intestinali (diarrea, disfagia, inappetenza, difficoltà a digerire), disturbi visivi, ronzio alle orecchie, insonnia, ecc....


Studi recenti sottolineano la relazione tra stress e ansia percepita, spesso infatti queste si accompagnano. R. Lazarus studiando il problema dello stress soprattutto sul versante psicologico, ha scoperto che individui diversi danno agli stessi stimoli stressanti risposte diverse. Ciò dimostrerebbe che l’attivazione neuro-endocrina viene preceduta da una elaborazione a livello del S.N.C. attraverso una serie di processi cognitivi. Sotto il profilo fisiologico lo stress sembra interferire con il sistema

neuro-endocrino, il sistema neurovegetativo e il sistema immunitario. Dal punto di vista clinico, invece, possiamo ritrovare problematiche patogene a carico del sistema cardiovascolare, del sistema gastro-intestinale, dell’apparato respiratorio e dell’apparato cutaneo. Interessanti risultano le scoperte del coinvolgimento del sistema immunitario poiché illuminano sulla possibilità che alcune malattie auto-immuni e tumorali possano trovare origine nello stress.


A ciò si aggiungono le conseguenze che lo stress ha sull’apparato psichico il quale, da un punto di vista clinico, può facilitare l’insorgere di disturbi depressivi o in genere del tono dell’umore, disturbi d’ansia, reazioni psicotiche di tipo schizofreniforme, disturbi della sfera sessuale, disturbi del ritmo sonno-veglia, emicranie e cefalee.

L’esperienza clinica controllata ha dimostrato, attraverso studi effettuati in più parti del mondo, la validità del Training Autogeno (TA) nel controllo dell’ansia, dello stress e di molti disturbi che hanno carattere psicosomatico (Sutera, 2002).

Il TA è una tecnica di rilassamento, ideata da J. H. Schultz, la quale permette di recuperare tranquillità interiore e le risorse per far fronte allo stress. Esso si basa sull’apprendimento di sei esercizi standard (pesantezza, calore, cuore, respiro, plesso solare e fronte fresca) preceduti da uno di preparazione definitopredisposizione alla calma. Vediamo ora in che modo, da un punto di vista neuro-fisiologico esso influenza positivamente l’organismo.


Il TA produce una risposta a livello dell’ipotalamo il quale riduce l’attività neurovegetativa e aumenta il tono parasimpatico. Il che vuol dire che l’organismo regola, aumentandone l’intensità o inibendola, alcune funzioni viscerali e lo stato di rilassamento che viene a crearsi in conseguenza di un adeguato allenamento e che parte dalla periferia, cioè dai muscoli, piuttosto che dalle aree centrali, corrisponde ad una risposta integrata ipotalamica con l’effetto di scaricare le tensioni in eccesso dovute all’ansia e allo stress e di recuperare un discreto benessere psicofisico.

Diversi studi sono stati fatti per verificare la maggiore o minore efficacia delle tecniche di rilassamento e tutte hanno mostrato, più o meno alla stessa maniera, di essere efficaci. Lo stesso vale per il Training Autogeno che si è dimostrato efficace per una grande varietà di disturbi psicosomatici relativi all’apparato respiratorio, al sistema digerente, al sistema cardiovascolare e al sistema endocrino. Il Training Autogeno ha rivelato la sua efficacia anche per il controllo degli stati ansiosi e per affrontare meglio la quotidianità della vita indipendentemente dalla presenza o meno di eventuali patologie.


PANCHERI P. - Stress, emozione e malattia. Mondadori EST, Milano, 1979.

PERESSON L. - Studi sul Training Autogeno e altri saggi. Piovan Ed. - Abano Terme, 1979.

SCHULTZ J. H. - Il Training Autogeno. Vol I° - Gli esercizi inferiori. Feltrinelli Ed. - Milano 1990.

SUTERA R. — Il Training Autogeno. La Goliardica Pavese, PV, 2002.


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